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DENOMINAZIONE

Tappe storiche che hanno portato alla Denominazione attuale (Fonte FederDoc)
DOCG – DOC – IGT – Vini da Tavola (Fonte FederDoc)

In linea generale, non è detto che un vino D.O.C.G. sia migliore di un D.O.C. o di un I.G.T. I vini DOP devono rispettare uno specifico disciplinare, con il quale si certificano gli standard di quella specifica bottiglia, ma niente vieta che un vino IGT sia migliore di un DOCG, anche perché  il gusto personale influisce molto. Un vino D.O.C.G. o D.O.C., comunque, è sinonimo anche di qualità, oltre che stretti controlli che vengono effettuati prima della messa in commercio, i quali garantiscono livelli di produzione molto alti. I vini D.O.C.G. hanno elevate qualità intrinseche e per poter ottenere questa Denominazione devono essere stati per almeno 5 anni delle D.O.C.

L’etichetta dei DOP (DOC, DOCG)

L’etichetta dei vini DOP, essendo la “carta d’identità” del vino, deve contenere specifiche informazioni

(Fonte FederDoc)
  1. Regione determinata da cui proviene il prodotto
    Indica la zona geografica da cui proviene il prodotto (es Colline Lucchesi)) che può essere accompagnata dal riferimento del vitigno
  2. Menzioni specifiche tradizionali D.O.C. o D.O.C.G. (D.O.P.)
    Le espressioni Denominazione di Origine Controllata (D.O.C.) o Denominazione di Origine Controllata e Garantita (D.O.C.G.). Queste indicazioni possono essere accompagnate o sostituite dalla sigla D.O.P. che definisce, a livello europeo, i Vini a Denominazione d’Origine.
  3. Annata
    A partire dalla vendemmia 2010 l’indicazione dell’annata è obbligatoria per tutti  i vini D.O.C.G. e D.O.C., a esclusione delle tipologie spumante, frizzante e liquoroso.
  4. Indicazione del produttore o imbottigliatore
    Deve essere sempre indicato ogni riferimento relativo al produttore e/o all’imbottigliatore (per i vini importati, l’importatore o il venditore) con relativa ragione sociale e luogo dello stabilimento. In aggiunta è possibile utilizzare un codice (se previsto nello Stato Membro) che identifica ulteriormente uno di questi soggetti.
  5. Contiene solfiti
    Indica che il prodotto è stato trattato con allergeni quali anidride solforosa.
  6. Indicazione del lotto
    Numerazione che indica un insieme di bottiglie appartenenti alla medesima partita, prodotte in circostanze praticamente identiche. È preceduto normalmente dalla lettera “L”.
  7. Volume nominale del vino
    Il volume nominale del vino deve essere indicato in litri, centilitri o millilitri.
  8. Titolo alcolometrico effettivo
    La gradazione deve essere espressa con unità o mezze unità di percentuale in volume (es. 10% vol,10,5% vol) e può essere preceduta dall’espressione “titolo alcolometrico effettivo” o “alcole effettivo” o dall’abbreviazione “alc”.
  9. Indicazione della provenienza
    Il termine “prodotto in” seguito dal nome dello Stato Membro, indica il territorio in cui le uve sono state vendemmiate e vinificate.
  10. Indicazioni ecologiche
    Sui contenitori o sulle etichette dei prodotti immessi sul mercato può figurare anche un invito a non disperdere i contenitori nell’ambiente dopo l’uso.